Mirco nasce a Orbe in svizzera il 26/11/1969 da genitori italiani emmigrati all'estero in cerca di lavoro. Nel 1975 la famiglia ritorna in Italia e per disguidi con gli uffici anagrafici il suo nome di battesimo diventa Mirco Ercole (Ercole era il nome del nonno materno). Già in età adolescenziale denota tutta la sua sensibilità, mostrando un forte interesse per la lettura e per la musica. Si diploma all'isituto alberghiero di Pesaro nel 1988, Solo dopo la maggiore età sviluppa un formidabile interesse per la fotografia, un interesse che diventa presto passione. In estate lavora come cameriere al ristorante Bel Sit di Gabicce Monte, passando anni bellissimi, nei quali crea le sue amicizie più importanti. Questa attività gli permette di dedicare intere stagioni alla fotografia. Sono anni in cui affina la tecnica di ripresa, sperimentando l'uso della pellicola diapositiva per passare poi alla camera oscura sviluppando le pellicole in bianco/nero, dedicando molto tempo alla stampa bianco/nero con eccellenti risultati. Ed è proprio nei paesaggi in bianco e nero, o nelle foto dei luoghi abbandonati, che Mirco riesce ad esprimere quella forza emotiva e quella estrema sensibilità che lo hanno caratterizzato come persona. Nei contrasti forti, i neri drammatici, le inquadrature dinamiche ed estremizzate dall'uso del grandangolare spinto. Immagini ottenute con una perizia maniacale, la stessa perizia che metteva in ogni cosa e soprattutto nella stampa di un bianco e nero pulito, raffinato e deciso, senza compromessi, quasi senza grigi intermedi. Lo stesso contrasto che forse lo contraddistingueva nella vita di tutti i giorni, un passaggio estremo dai momenti luminosi in cui era, come i suoi amici sanno bene, vitale, aperto e sorridente, ai momenti oscuri in cui si chiudeva in se stesso e diveniva impenetrabile. Molte delle sue opere sono rimaste nei luoghi dei suoi amici a cui, generosamente, li aveva donati. Questo malessere interiore cresce e prende il sopravvento, offusca per sempre quello spirito vitale e geniale. Mirco si spegne in un luogo tanto bello quanto agghiacciante in un giorno freddo di marzo del 2009, il monte Catria, un luogo che più di una volta aveva ispirato le sue immagini, nonché luogo di tante escurzioni e meditazioni.